Pensieri Latenti
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Chester Bennington era una rockstar, il cantante e frontman dei Linkin Park, una delle più famose Rock Band del mondo. In questi giorni del 2017 si è suicidato. Molte persone non si spiegano come si possa cadere vittima della depressione nello status di “giovane, ricco e famoso”.
La Redazione
Ma la depressione è una malattia, e si sa che le malattie non guardano il censo o la classe sociale, e nemmeno quanto sei ammirato dagli uomini e venerato dalle donne.
Poi, se si va a leggere un po’ biografia si scopre qualche trauma, divorzio dei genitori, molti viaggi a interrompere la gia precaria stabilità, una molestia sessuale subita (non denunciata poiché il carnefice era stato a sua volta una vittima).
Le droghe fecero la comparsa nella sua vita ad 11 anni, e accompagnarono la giovinezza e la carriera.
Non che traumi o vita sregolata causino malessere esistenziale, non necessariamente. Si può aver subito traumi ed essere soddisfatto, o si può far uso di sostanze e non pensare a togliersi la vita.
Fece famiglia, fece figli. Ma nulla ha potuto attenuare quel dolore viscerale, quella pesantezza che ingloba i pensieri e il corpo.
“Questa è stata scattata giorni prima che mio marito si togliesse la vita. I pensieri di suicidio erano lì, ma non lo puoi mai sapere”. Ha scritto in questi giorni Talinda Bennington.
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– Spiriti Ribelli
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