fbpx
Giovani,  Personaggi,  Religione,  Uncategorized

Il Re Sacerdote

Il passaggio di Wojtyla ad una regalità di spirito


Un uomo normale: amante, artista, sportivo. Ma sono tempi che di normale non hanno nulla. E allora costui sente una chiamata, la segue, viene fuori la sua unicità, che prima che da doti particolari è costituita dal perseguire un destino grande, quello di sfidare un Impero, aiutare una patria, poi un continente, poi il mondo intero.

Come i re, gli eroi, i santi.

Cracovia, 2 novembre 1946

All’indomani della sua ordinazione sacerdotale, il 26enne Karol Wojtyła celebrava la prima messa. Da quel giorno, la sua vita si sarebbe rivelata straordinaria.

Mons. Adam Stefan Sapieha, avendo notato nel giovane Seminarista una personalità ed un’intelligenza fuori dal comune, aveva deciso di mandarlo a Roma a studiare Teologia. Perciò bisognava accelerare l’ordinazione.

Karol, in mezzo, tra i suoi compagni Seminaristi

“La mia ordinazione sacerdotale ha avuto luogo in un giorno in cui di solito non si conferisce questo sacramento: il 1º novembre celebriamo la solennità di Ognissanti, e tutta la liturgia della Chiesa è orientata a ravvivare il mistero della Comunione dei Santi e la celebrazione di Tutti i Santi. Ciononostante, il cardinal Sapieha ha scelto quel giorno perché ero sul punto di partire per Roma per proseguire gli studi. Sono stato ordinato da solo, nella cappella privata dei vescovi di Cracovia”.

Ma il 2 novembre, dedicato ai fedeli defunti, ogni prete ha diritto di celebrare tre messe. E così, il futuro Papa celebrò tre messe nel primo giorno di sacerdozio: per il padre, la madre e il fratello.

Immaginetta-ricordo della prima messa del giovane Karol Wojtyła
courtesy of Dom rodzinny Jana Pawla II

Normalmente i preti scelgono le loro parrocchie d’origine per la prima messa, ma Karol seguì un criterio diverso: la cripta di San Leonardo, ipogeo cimiteriale dei Re di Polonia, nella Cattedrale del Castello del Wawel a Cracovia. 

Lì si trovano sepolti coloro che sono «come gli spiriti magni che guidano la nazione attraverso i secoli»: Re, Regine, Poeti ed Eroi Nazionali.

Cripta di San Leonardo ~ Cattedrale del Castello di Wawel, Cracovia

Roma, Dicembre 1946

Una donna, vestita sobriamente e con il volto triste, entrò in un negozio. Si avvicinò al padrone e umilmente chiese se poteva prendere degli alimenti a credito. Con delicatezza spiegò che il marito era un mutilato di guerra, non poteva lavorare e i loro sette figli avevano bisogno di cibo. Il padrone non accettò e le intimò di uscire dal negozio.

Conscia della reale necessità della sua famiglia, la donna supplicò: «Per favore, signore, glielo pagherò non appena posso». Il padrone ribadì che non poteva farle credito, invitandola a rivolgersi ad un altro negozio.

In piedi, vicino al banco, si trovava un giovane sacerdote malvestito; aveva ascoltato la conversazione. Si avvicinò e con accento straniero disse al negoziante che avrebbe pagato quello di cui la donna aveva bisogno.

«Chi mi garantisce che voi avete la somma sufficiente per pagare ciò che vorrebbe la signora?», esclamò con tono villano il commerciante, temendo di non essere pagato da quel sacerdote vestito così poveramente.

Allora il sacerdote insistette: «Facciamo così. La signora metterà la sua lista della spesa sul piatto della bilancia, e io le pagherò tanta merce quanto pesa la sua lista».

«Va bene!», esclamò l’altro con un ghigno, certo di prendersi gioco di quel prete: un pezzo di carta, indipendentemente da ciò che vi fosse scritto, non può pesare più di qualche grammo. «Mettete pure qui la vostra lista!», intimò alla donna.

La donna esitò e cercò nel suo portafoglio un pezzo di carta, vi scrisse su qualcosa e poi posò il foglietto sul piatto della bilancia. Gli occhi del padrone e dei presenti si dilatarono per lo stupore, quando videro il piatto dove era stato posato il biglietto, abbassarsi di colpo.

Il padrone del negozio, fissando la bilancia, disse: «E’ incredibile!». Il sacerdote sorrise, e il negoziante cominciò a mettere sacchetti di alimenti a caso sull’altro piatto della bilancia, come se già sapesse cosa serviva alla donna.

Pur continuando a mettere molti alimenti, il piatto non si muoveva fino a che si riempì. Solo quando fu pieno di tutto ciò che la signora desiderava, i due piatti tornarono in equilibrio.

La donna mise tutto nella sua sporta, ringraziò il sacerdote e uscì dal negozio. Solo allora il commerciante prese il foglietto, e quando lo lesse restò ancora più confuso.

Non era una lista della spesa, ma una preghiera: «Mio Dio, tu conosci la mia situazione e sai ciò di cui ho bisogno. Metto tutto nelle tue mani».

Il giovane sacerdote sorrise, e consegnando una banconota da 50 lire, disse: «Ora sappiamo quanto pesa una preghiera».

~ Da un racconto di Karol Wojtyla

<><>~~<><>

FONTE: Karol Wojtylaaleteia.org – Wikipedia

<><><>~~~<><><>

Che mi dici

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.