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Italia,  Ribelli Moderni,  Storia

Uno Sforzo

La Resistenza di Paola Del Din


Una donna, quasi un secolo di vita. Partigiana e Patriota, come si definisce.

Una ricorrenza quella di oggi che divide ancora gli Italiani, e forse anche per questo è stata incontrata dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione dei festeggiamenti ufficiali del 25 Aprile.

La sua è una posizione lontana dalla politica, il suo animo era rivolto alla libertà e ricostruire l’onore dell’Italia a fianco dei liberatori.

Protagonista, come staffetta e informatrice, di tanti incarichi rischiosi. Per lei oggi è anche un giorno di dolore, nel 1944 fu ucciso il fratello Renato, anch’egli Resistente e tra i fondatori della Brigata Osoppo; terminerà con successo quella missione in suo onore, e alla sua memoria dedicò il nome di battaglia.

Seguì un impegno maggiore, il brevetto e i lanci con il paracadute oltre le linee nemiche, con una pistola, una gonna per cambiarsi e la mappa del Friuli stampata su un foulard.

Addestrata dalle forze britanniche anche nello spionaggio, è stata la prima donna paracadutista militare italiana e probabilmente l’unica ad aver compiuto un lancio di guerra.

Foto tratta dal libro “Il diritto di parlare”

Nella sua più importante operazione, durante l’atterraggio si fratturata una caviglia, ma anche questa volta le difficoltà non la fermano, e attraversa a più riprese le linee di combattimento.

Dopo la Guerra si è laureata a Padova, ha insegnato Lettere in Italia e negli USA grazie ad una borsa di studio. All’Università di Pennsylvania diventa “Master of Arts”.

Tornata in Italia, insegna nella scuola pubblica. Al Messaggero Veneto, ha spiegato che il suo più grande orgoglio sono i 4 figli: “Che senso ha lottare tanto se poi non tramandiamo a nessuno quello che abbiamo imparato”.

«Mio fratello ucciso dai fascisti, ma anche il comunismo è dittatura»

Toccata “dalle immagini che arrivano dall’Ucraina“, pur sostenendo che “siamo tutti contro la guerra”, non significa “che dobbiamo evitare di inviare le armi a chi deve difendersi”.

Ha risposto al Corriere della Sera a mio avviso in modo illuminante:

Alla domanda su cosa ne pensasse delle polemiche politiche di questi giorni: «La politica non mi piace tanto. Quando sono andata giù a Roma (a guerra finita) non vedevo l’ora di tornare al Nord. Quello che ho visto non mi era piaciuto per niente. L’Italia era in quelle condizioni e loro discutevano su quale partito dovesse prevalere. Poi tutti hanno fatto tanti malanni a dire la verità. Pensiamo alla scuola che non funziona più come dovrebbe».

Cos’ha la scuola che non va? «Secondo me gli studenti sono più indottrinati adesso di quanto non lo fossero allora».

Cosa intende? «Noi non avremmo mai pensato di andare in giro a fare malanni. A rompere di qua e di là, neanche per sogno».

Nata a Pieve di Cadore (Belluno), il 22 agosto prossimo compirà cent’anni. Non ama l’aggettivo «partigiana», preferisce «patriota», così come Radio Bari definiva i primi combattenti volontari contro l’invasore nazi fascista.

È apolitica, apparteneva alla brigata Osoppo di impronta risorgimentale, popolata da tre anime, la cattolica, quella del Partito d’Azione e da militari regi confluiti dopo l’8 settembre 1943 (armistizio Badoglio). Era studentessa di Lettere quando l’8 settembre ha scelto di fare la staffetta.

“Bisogna fare uno sforzo. Non basta stare a chiacchierare in una stanza, bisogna far capire che ci si è. E affrontare quello che si deve affrontare”.

(Intervista al TG1)

~ Paola Del Din, nome di battaglia Renata, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Paracadutista per le Forze Speciali Britanniche, Grande ufficiale della Repubblica italiana, Partigiana e Patriota ~

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FONTI: TG1 – Corriere della Sera ~ Corriere Veneto – ANSAWikipedia

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