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Arte,  Italia

Il NOSTRO sfregio a Canova


Anche questa estate potremo dire di esserci accorti del nostro patrimonio artistico, con il non trascurabile “plus” che ci siamo potuti sentire superiori ad un austriaco.

Ma cosa abbiamo imparato? Davvero è tutta qui la vicenda? Noi, lo sapete, siamo un pò pesanti e ci piace cercare i dettagli, soprattutto quando viene toccata l’arte e la civiltà.

E’ stato preso dopo 4 giorni, l’inafferrabile gattone in calzoncini che ha danneggiato il capolavoro in gesso di Canova, la Paolina Bonaparte. Questo è il primo dato che ci ha sorpreso, come si possa uscire indisturbati da un posto come la Gipsoteca di Possagno (Provincia di Treviso) dopo un fatto del genere. Diranno i più puntigliosi: “Ma da sempre si esce intonsi dal Colosseo o da Pompei, o da ovunque, dopo aver danneggiato e rubato reperti millenari; i Bronzi di Riace sono stati spogliati, l’Etruria crivellata, ecc… ecc… Ora stai a fa caso ad un pollice rotto, per giunta in gesso, e di un paio di 100 anni fa”.

Ma noi Italiani siamo buoni. Leggiamo ad esempio qualche articolo di giornale: sul Il Messaggero, il fatto è presentato come un incidente, un gesto innocente (voleva solo scattare un selfie ricordo), il risultato di un comportamento non “sbagliato”, ma “magari un pò troppo AUDACE”; e in fondo stendersi sulla statua “non è stata una brillante idea” visto che poi c’è stato il danno, insomma è stato sfortunato.

Su Avvenire (pur dovendo dire che l’uomo si era accorto del danno e si era “allontanato”) si parla addirittura di “autodenuncia”, e si dedica una lunga parte a questo gesto,e al pentimento (ovviamente, da buoni Cattolici).

Huffington introduce un elemento nuovo, ovvero che il povero protagonista “era scivolato”, dunque un incidente (speriamo che non lo abbia letto l’avvocato del vandalo, altrimenti fa causa al Museo, e gli chiede i danni per la campagna mediatica); poi, il giornalista ci ricorda che il registro presenze sia obbligatorio ANCHE per le norme anti COVID-19: cioè grazie al COVID e grazie anche a chi ha fatto la norma.

Non ho tempo di vedere altri giornali perché devo lavorare, ma credo che possa bastare così, la mia idea me la sono fatta, ora voi fatevi la vostra. Del resto ho letto commenti su Facebook, dove si dice che la statua si è rotta perché era in gesso, della serie “è colpa tua Paolina, ma che cavolo, sei di gesso”, quindi direi basta così.

Il gattone coraggioso (?)

Ora non voglio infierire sul malcapitato, e non posso sapere cosa avrei fatto io, certamente lui non è stato coraggioso, e vale a poco essersi costituito dopo che la cosa ha fatto il giro del mondo, che era noto ci fossero delle immagini, e che i sospetti erano ricaduti su un turista austriaco; insomma il cerchio era abbastanza stretto, e a mio parere si è trattato di una “seconda fuga”, questa volta a confessare e coinvolgere Vittorio Sgarbi. Mentendo per altro, perché dichiarava non essersi accorto del danno, mentre dalle immagini è evidentissimo che aveva capito cosa fosse successo, e sono quasi sicuro che lo si vede tentare di coprire il danno agli occhi di una visitatrice (maglietta bianca) che si era avvicinata per ammirare la dolce ragazza distesa.

Sono infine convinto che abbia deciso di mettere la testa fuori perché tutti si sono affrettati a dire essersi trattato di un “danno lieve”.

Danni lievi

Come si fa a dire che si tratta di danni lievi, secondo quale criterio? Si tratta di un’opera d’arte dal valore altissimo, e una riparazione non ripristina mai l’originale. Non sto dicendo di dare ad un pollice di gesso un valore stratosferico, ma nemmeno di considerarlo un pollice di gesso e basta.

Dichiararlo (anche qualora fosse vero) non è una cosa utile, poiché da l’idea che “tutto sommato a tutto c’è rimedio, anche a sfigurare un’opera d’arte”. Che impatto ha su turisti e giovani italioti che hanno danneggiato capolavori riconosciuti come inestimabili?

Non è il caso di stabilire delle pene durissime per chi danneggia opere d’arte patrimonio dell’umanità? Ricordiamoci che chi le possiede, oltre ad un privilegio (e noi Italiani siamo i più bravi ad esigerli), ha una grande responsabilità. Della quale, credo che come popolo e come Istituzioni e Responsabili di turno, non siamo all’altezza.

I controlli

Eccola la domanda che in Italia viene sempre spontanea, e a cui puntualmente nessuno risponde, che i media ignorano, la politica glissa, i responsabili si battono perché non venga posta.

Come ha fatto il turista ad essersi allontanato indisturbato? Come ha fatto a sdraiarsi su un’opera d’arte? Controlli in sala (o da remoto) oppure sensori di prossimità, sono cose da considerarsi normali in posti del genere. Eppure zero.

Nessun responsabile dell’accaduto? Addetti, dirigenti, tecnici, politici, dove siete tutti, ora che non c’è da prendere soldi o poltrone o incarichi/mansioni, o qualche privilegio o favore?

Civiltà

Di una cosa prego tutti, non ricominciamo con i linciaggi in piazza, scotennamenti o condanne a morte, sebbene dopo uno spunto di una nostra lettrice, la tentazione di punire “a vergate” tali gesti, sussista. Pensiamo a fare delle norme giuste e a farle rispettare, a punire i negligenti e i colpevoli. Insomma a dare prova di civiltà, proprio quella che rappresenta Canova: a lui queste cose (e anche le altre) non sarebbero piaciute.


FONTI: è il nostro pensiero

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