Italiani in Sudan
Un Ospedale Emergency presidio di medicina e civiltà, ma anche della cooperazione Italiana.
Oggi vediamo un’eredità che continua, al di là delle credenze politiche che anima la loro azione, che a volte non condivido.
Per quanto mi riguarda comunque un esempio di umanità, professionalità ed italianità.
Franco Masini ha 72 anni, ed è il coordinatore medico del Centro Salam di Khartom, il più grande Ospedale di Cardiochirurgia (gratuito) di tutta l’Africa È parte della rete di Emergency, il progetto creato da Gino Strada, morto nel 2021.
Ed oggi il carisma del fondatore manca, in Sudan. In questo nuovo confronto tra Generali all’inseguimento dell’oro, sarebbe utile la sua capacità di mediare tra le parti, per la protezione della vita umana, la preservazione di uno spazio di civiltà nella guerra, e la costruzione di una forma di incontro.
Uno scontro in atto che segue anni di caos, guerra, corruzione e ladrocini, e che vede l’interferenza nella zona (e in Africa) del Mondo Arabo, dell’Occidente, della Cina e della Russia, e sul piatto la vita di civili inermi, sacrificati nel gioco di spartizione di risorse e potere tramite la logica del conflitto.
Ci vuole coraggio, per queste cose, chiede il giornalista:
«Macché coraggio, non c’erano alternative. Che fine farebbero gli 81 pazienti che abbiamo in questo momento? Li lasciamo in mezzo alla battaglia? Dobbiamo restare, con me sono rimasti in Sudan altri 38 italiani, medici e infermieri, anche se i più giovani cominciano ad essere provati. Sono partiti per l’Italia solo in 7, tre erano a fine missione, gli altri 4 sono amministrativi, perciò il loro contributo non era più essenziale, qui le banche ormai sono tutte chiuse».
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INTERVISTA: Fabrizio Caccia per il Corriere della Sera (24 Aprile 2023)
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