Fiori Ruggenti

Niente può e deve fermare la nostra energia. Nulla dovrebbe abbattere la voglia di esistere, anche laddove l’esistenza è un atto di ribellione.

Siamo figli di epoche in cui l‘esistenza era giungla cruenta. Oggi la giungla permane in tante parti del mondo, e in altre parti, dalle “nostre” parti, il tempo sembra svolgersi in uno zoo, in taluni casi in un circo.

I leoni li abbattevano in natura per la pelle, dei cervi piacevano le corna, i lupi affinché non braccassero greggi sempre più grandi, le balene per il grasso sinuoso in acqua e succulento nei nostri piatti, le oche per le piume, che potevano tener calde loro, o noi.

Oggi ci allevano in una vita meno selvaggia, ma meno vera. La pelle non ce la tolgono una volta con un colpo di fucile, ma guardandola ogni giorno, vendendo l’esperienza di poterla toccare.

Il mondo è migliorato, negarlo è oltraggiare chi è morto o è stato incarcerato per questo. Ma la lotta per la giustizia non è finita.
Capiamo quale è il nostro animale, cerchiamo di essere quell’animale, e piuttosto che sopravvivere in un parco giochi proviamo a vivere come fossimo nella giungla o nel deserto.

E per amor di Dio, ricordiamoci che non dobbiamo più lottare tra noi, che sono i carcerieri gli avversari, e le loro catene. Cerchiamo di essere altruisti e generosi, altrimenti replicheremo ciò che il potente fa col sottoposto, e togliendoci il diritto di reclamare giustizia.

Non esiste posto dove il ruggito non echeggi, il richiamo non si espanda, il volo non sovrasti i cieli e lo strisciare non sorprenda la terra.
Non esistono luoghi dove il fiore non sbocci, la parola non meravigli e l’azione non ispiri.