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Dilip Mahalanabis

Passione e Piccole Innovazioni possono fare la differenza


Una storia che proviene dal mondo della medicina, che ci insegna come si possono salvare milioni di vite umane, e migliorare grandemente le condizione di lavoro degli operatori sanitari, grazie al coraggio di portare avanti piccole ma in realtà grandi innovazioni, applicate a semplici formule farmaceutiche.

Mahalanabis ci insegna come l’impegno e la passione, la dedizione alla ricerca, la creatività, possono fare più di grandi capitali, comunque indispensabili, ma che non prescindono dalle qualità umane.

La Redazione

Quando questo medico indiano è morto all’età di 87 anni, nessuno, al di fuori dei media indiani lo ha notato. A parte il Financial Times.

Mahalanabis era nato nel 1934 nel Bengala orientale, ora Bangladesh. Aveva studiato a Calcutta, lavorato a Londra, ed era tornato a Calcutta, alla Johns Hopkins University, per fare ricerca sui trattamenti di reidratazione orale (ORS) *.

Nel 1971 scoppiò la Guerra di Indipendenza del Bangladesh: migliaia di persone in fuga e il colera che si diffondeva rapidamente. Dilip, in servizio in un campo profughi, decise di mettere in pratica una sua teoria.

Dimostrò che la terapia ORS, una “banale” soluzione di glucosio, sali e acqua, inventata per sostituire i fluidi vitali persi durante le crisi diarroiche delle malattie infettive, poteva essere somministrata su larga scala, anche da personale non specializzato, familiari compresi.

Una trovata semplice ed economica: «Disse che la necessità è la madre dell’innovazione» racconta Raj Ghosh, specialista che ha lavorato per 25 anni con il nostro protagonista.

All’Organizzazione Mondiale della Sanità, Mahalanabis, raccontò le condizioni in cui lavoravano, quando tentavano di usare la tradizionale iniezione:

«C’erano due stanze all’ospedale di Bangaon ed erano piene di malati di colera gravemente disidratati e sdraiati sul pavimento. Per somministrare soluzione fisiologica per via endovenosa dovevamo letteralmente inginocchiarci tra le loro feci e il loro vomito. Era una battaglia persa perché la terapia non era sufficiente e solo due medici erano addestrati per la procedura».

Inizialmente il pediatra indiano incontrò scetticismo da parte della comunità scientifica. Alla fine l’OMS riconosce la validità del metodo, accettato per le emergenze e salutato come uno dei più importanti progressi medici del 20° secolo.

La rivista The Lancet stima che questo trattamento abbia contribuito a salvare 54 milioni di vite nell’ultimo mezzo secolo.

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~ Tratto dal Corriere della Sera, articolo di Cristina Marrone

* La terapia di reidratazione orale è stata scoperta da Richard Cash, docente di salute globale alla TH Chan School of Public Health di Harvard, che svolse un ruolo chiave nella prima sperimentazione clinica del trattamento su pazienti con diarrea grave durante un’epidemia a Dacca negli anni ‘60.

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