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Animali

Loukanikos

Simbolo di una rivolta

Foto ANSA

“Registrato all’anagrafe con il nome 1842, personaggio dell’anno per il settimanale Time. Un combattente meticcio fedele e appassionato, coinvolgente.

Non parliamo di un rivoluzionario appartenente ad una ideologia,che tiene comizi e si siede per le trattative. Era un cane. E il suo nome originariamente era Nikiroros (Vittorioso), poi divenne Kanellos (in memoria di un suo predecessore delle proteste fino al 2008), e alla fine Loukanikos, che non voleva dire fulmine o tempesta, ma salsiccia.

Quando gran parte della popolazione Greca si mosse tra il 2009 e il 2012 per protestare contro le politiche di austerity volute dall’Europa, in seguito al fallimento dello Stato mediterraneo, Loukanikos senza che nessuno lo chiamasse, dalla sua residenza,la scalinata del Parlamento di Atene, scendeva in piazza”.

Pagina FaceBook “Ribelli” – www.facebook.com/Ribelli10/ 

Lo si è visto attaccare i lacrimogeni, abbaiare alla polizia schierata o in motocicletta, stare immobile come a guardia dei cortei, gettarsi nella mischia anche vicino alle fiamme e tra il lancio di oggetti contundenti, passeggiare a suo agio fra gli scenari di una guerriglia urbana o tra gli schieramenti contrapposti, come un ufficiale padrone del campo di battaglia; accarezzato dai suoi compagni di lotta, colpito dalle forze di polizia (anche se la leggenda vuole che non lo abbiano mai manganellato, per rispetto).

Ma le ferite furono tante, e lui iniziò ad accusare, soprattutto quei lacrimogeni che non aveva avuto paura ad affrontare, gli avevano danneggiato il corpo, dissero le analisi.

Qualcuno tra gli studenti del Politecnico se ne accorse e una famiglia poi, decise di prendersene cura. Dopo pochi mese di onorata pensione, morì nel sonno, all’età di 10 anni, accudito ed amato, come un vero combattente ed amico.

Importantissime testate dell’informazione mondiali si sono occupati di lui, dal New York Times ad Al Jazeera, con giornalisti che non avevano difficoltà a riconoscere il suo carisma. , Bellissimo il servizio della BBC, con l’anchorman Paul Mason che va a trovarlo ad Atene, mentre riposa in strada, sotto al Parlamento, come un Re, solitario ed imperturbabile.

Non entriamo nel merito della protesta, se fosse giusta o sbagliata, se difendesse privilegi o diritti. Certo è che è stato un momento in cui il popolo è stato provato, e la politica dovette interrogarsi e prendere decisioni drastiche. Oggi a distanza di anni, ancora non siamo in grado di tracciare un bilancio, e i segnali sono contraddittori.

Ma, al di la delle vicende politiche, possiamo raccontare questa parte “umana”, piena di valore e significato. Forse fu addestrato, forse fu sfruttato, non lo sapremo mai. Sappiamo che nessuno lo ha mai visto in catene, e che non hai mai fatto del male a qualcuno, che ha non solo partecipato ad un momento storico, ma ne è stato protagonista.

Questa storia dimostra come lo spirito ribelle si impossessi di animali differenti dall’uomo. Gli animali, che ancora una volta ci dimostrano che l’umanità, per qualche misterioso motivo, non appartiene solo all’essere umano.

Peter Hapak for TIME – Copertina del 2011

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