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"Violenza e Rispetto",  Ribellioni nel Mondo,  Terrorismo

Veleno Iraniano

Centinaia di bimbe avvelenate a scuola per far chiudere gli istituti femminili.


Come in una storia dell’orrore: bambine e ragazze dai dieci anni in su, avvelenate per settimane. Per non farle più andare a scuola. Un caso scioccante che ci ricorda la crudeltà degli estremisti in Afghanistan.

Si sono contati circa 350 casi, sin da ottobre; portate all’ospedale con sintomi di intossicazione grave per via respiratoria.

“Dopo l’avvelenamento di diversi studenti nelle scuole di Qom, si è scoperto che alcune persone volevano che tutte le scuole, in particolare quelle femminili, fossero chiuse”, ha dichiarato all’agenzia di stampa statale IRNA il Viceministro della Salute, Younes Panahi, confermando che l’intenzionalità. Nessun altro dettaglio, non risultano arresti.

A Qom, Città Santa iraniana, i primi casi. Nausea, mal di testa, tosse, difficoltà respiratorie, palpitazioni cardiache. Sono diverse le città coinvolte, compresa Teheran.

Il Governo aveva minimizzato parlando di psicosi, promettendo indagini con una squadra speciale. Per mesi erano cresciuti i sospetti, troppi gli episodi inspiegabili.

Tante le famiglie scese in strada a protestare, per chiedere di far luce sulla vicenda e garantire la sicurezza delle figlie. Manifestazioni che si legano a quelle dei giovani in corso da mesi, iniziate in seguito ad una brutale violenza su una donna, colpevole di aver mostrato una ciocca di capelli.

Il regime ha ammesso che si è trattato di una operazione terroristica verso i civili, in particolare verso la fascia più fragile della popolazione, ed anche questa volta sono state le donne le vittime di una insana ideologia.

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FONTE: FanPageCorriere della Sera

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