La fuga del polipo per la libertà
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Aprile 2016, Nuova Zelanda, National Acquarium di Napier. Pochi centimetri di un tubo di scarico sono bastati ad Inky per arrivare al mare, e tornare nel suo mondo. Una storia che traspone nella realtà la storia del pesciolino Nemo, e che anticipa misteriosamente di due mesi l’uscita nelle sale americane del film “Alla ricerca di Dory” (Finding Dory) che parla in forma romanzata di un’avventura simile a quella del polpo Neozelandese.
Ha atteso la notte, scenario prediletto di ogni “grande fuga”, per sfruttare il coperchio rimasto socchiuso; non poteva bruciarsi l’occasione inaspettata durante il giorno, per cui l’acquario che lo ospitava doveva chiudere al pubblico e gli inservienti terminare il turno: non deve essere stato difficile per una creatura così intelligente, attendere il buio e il silenzio.
I tentacoli spostano il coperchio, l’animale scende lungo i vetri, e una volta a terra, scivola cercando uno spiraglio verso l’esterno. Un buco adatto a raccogliere acqua deve essergli sembrato ciò che cercava.
Ma una volta dentro, il polpo Inky ha dovuto avere molta forza e molto coraggio, e senza sapere se ciò che stava facendo fosse giusto, guidato dal suo istinto e dai sensi, ha percorso 50 mt. Al termine di questa fatica, le acque della Baia Hawke, sulla costa Est dell’Isola del Nord, gli si sono spalancate davanti.
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Nonostante l’inequivocabile scia di acqua che dalla vasca conduce allo scolo, qualcuno ha tentato di sminuire l’impresa parlando di un furto. Ma i responsabili della struttura lo escludono, del resto ne varrebbe la pena? E’ solo un polpo, per di più di quelli comuni.
Ma il polpo, per quanto normale, come spiegano i funzionari “beffati”, oltre ad essere un artista della fuga, ed avere una straordinaria intelligenza, ha una curiosità e una capacità esplorativa sorprendente, ed è capace di assottigliarsi fino alla grandezza della bocca, unica parte rigida del suo corpo. Spiegano dall’acquario: “Non penso che fosse infelice con noi o che si sentisse solo – dice il direttore Rob Yarrell. I polpi sono creature solitarie, ma lui era così curioso. Forse voleva semplicemente sapere che cosa si nascondesse fuori. Era fatto così”. Continua Rob: “Siamo molto rattristati, ma Inky è sempre stato un polpo sorprendente. Chi lo sa, magari un giorno deciderà di tornare”.
Rob, non crediamo che lo farà. Ma la tua speranza ci fa capire che ci tieni, e allora noi della Redazione, oltre a dirti ancora “Rob. Inky, non tonerà”, vogliamo onorare la tua passione e le capacità dei polipi… lo sapevate che questo animale ha tre cuori, una forza eccezionale, la sua pelle può mutare colore 177 volte all’ora, ha tentacoli che si autorigenerano e occhi molto simili a quelli umani (ma più specializzati). Inoltre ha capacità cerebrali che c’è da rimanere a bocca aperta: ottima memoria a breve termine, risolve problemi, attraversa labirinti, adora giocare, sa adoperare oggetti, aprire bottiglie e barattoli; ha un orientamento formidabile. E dal 2016 sa anche evadere dalla sua Alcatraz.
Due anni erano passati da quando un pescatore (o un ricercatore) lo aveva catturato, la bestia ha dato a tutti noi, anche a chi lo curava con affetto nell’acquario, un fremito di libertà.
FONTE: lastampa.it – lifegate.it – ilparanormale.com
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