fbpx
Cinema,  Storia,  Valori

Giorno della Memoria 2023


Scene dal Film Schindler’s List,
di Steven Spielberg (1993)

È venuto fuori un racconto personale, di come ho vissuto quest’anno gli ultimi due giorni della Settimana della Memoria, che culmina oggi con il Giorno della Memoria.

Un periodo che ci induce a confrontarci con la parte più oscura dell’essere umano. Oggi non si parla di politica, perché gli stermini di massa e i genocidi hanno avuto tanti “genitori ideologici”.

Ma la storia ha voluto, per la sistematicità del crimine e l’enorme mole di prove e testimonianze, dovute all’esito della Guerra e all’esplicitato proposito di cancellare un popolo anche al di là di esso, che l’Olocausto degli Ebrei Europei diventasse il simbolo di tutte le tragedie più spaventose.

Una crudele ecatombe ad opera dei Nazisti Tedeschi, dei quali i Fascisti Italiani erano alleati, forse al di là di quanto avrebbero voluto ed immaginato, ma a quelli pur sempre colpevolmente solidali.

Facciamo i conti dunque con i nostri fantasmi, non si perde l’anima che si comprende il male e si cerca di combatterlo. Per il bene, come per il ricordo, non è mai troppo tardi.

Ieri sera tramettevano Schlinder’s List, ed ho scritto due righe:

“In fondo sono 20 anni che non lo vedo. Ma non riesco, sale l’emozione che affoga nella pena. Quel leggero mal di testa, un dolore che ti esplode dentro, la rabbia che si scontra con la semplice banalità del male.

Chiamo mia madre: ”Mà questo è bello, un capolavoro, vieni”.

La musica incede con fiati malinconici e il piano detta il tempo inesorabile. Il peggio verrà, e sarà il peggio che si possa immaginare. Gli occhi si bagnano, il cuore trema. No, no. “Non lo so mà, non me va tanto. È bello ma lo abbiamo visto”.

“Si lo so, me lo ricordo, e quindi”?

“È bello ma è pesante”.

“E vabbè è pesante, mica me lo devo incollà”.

Ha ragione mia madre. E so che piangerà più di me, perché se lo ricorda meno di me. Ha ragione lei, per ricordare ci vuole l’occasione, ma anche il coraggio.

La bambina con il cappotto rosso, che durante la liquidazione del ghetto di Varsavia, emerge come singola persona tra la marea di vittime senza volto. Sarà l’inizio del risveglio morale di Schindler.

Ora che il film è finito, l’angoscia lascia spazio alla speranza e alla forza della giustizia, che anche in questa orribile storia, ha trionfato.

Si le lacrime ci sono, ma sono calde. E al lato della bocca, il desiderio di un sorriso.

Una delle scene finali, i sopravvissuti hanno creato un anello che riporta il verso della Torah “Chi salva un uomo, salva l’umanità intera”.

.

Questa sera ascolto il racconto di Liliana Segre, nella trasmissione Binario21 su Rai1. Tra l’interminabile elenco di angherie che hanno subito gli ebrei, mi ha fatto bene ascoltare della solidarietà di alcuni italiani, come lei stessa ha dichiarato “gli ultimi gesti di compassione” che la prigioniera avrebbe vissuto nel suo lungo viaggio all’inferno.

Furono quelli dei detenuti del cercare dove fu rinchiusa con la sua famiglia, i quali comprendevano che i nuovi ospiti erano innocenti, avendo solo la colpa di esistere. E anche la comprensione che veniva da alcune guardie, che pur complici della furia nazifascista, sembravano anche loro essere scesi in un girone dantesco nel quale erano imprigionati.

Liliana Segre, accompagnata da Fabio Fazio

Ricordiamocelo in questo giorno di tragedia, che il bene può esistere sempre e nonostante tutto, così come il male o la stupidità umana. Racconta la Segre, che dopo i due anni di internamento ad Auschwitz, che si conclusero con una “marcia della morte” di 700 km, avvenne la liberazione. Da quel momento, per il ritorno in Italia passarono diversi mesi; ebbene lei, dalla condizione scheletrica si era ripresa e anzi aveva preso un po’ di peso. I suoi parenti, ormai coscienti di quanto fosse accaduto in Germania, come prima cosa chiesero alla reduce come mai fosse ingrassata, e se aveva perso la verginità.

Insomma, fatte le debite proporzioni e differenze, il bene e il male, la giustizia e il sopruso, non appartengono a nessuno per statuto, ma camminano sempre sulle gambe e le idee di ogni singolo essere umano.

La Redazione, Luca Pezzotti


#memoria #olocausto #dolore #coraggio #giornodellamemoria #schindlerslist #speranza #uominigiusti #nazisti #fascisti #comunisti #puliziaetnica #sterminio #criminicontroumanità #lilianasegre #ilmale #ilbene

Che mi dici

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.